La Cordula di Agnello, la treccia Sarda, Sa Codra

 La cordula di Agnello, Sa codra

 
Cordula di agnello

 

Le interiora, sono un alimento che non piace a tutti, quindi se vi trovate qui ci sono buone possibilità che anche voi, come me le apprezzate molto. La specialità di cui voglio parlare oggi è la Treccia, chiamata anche “Sa Codra” e con altri nomi in base alle località in cui viene fatta. Esiste anche Sa Tratalia, che al suo interno contiene altri organi dell’ animale come fegato e altri. Di solito queste parti erano le prime che venivano consumate. So di molti paesi dove ogni volta che si macellava si invitavano anche gli altri paesani, che a loro volta avrebbero fatto lo stesso alla prima occasione. Il cibo in passato nella realtà contadine non era abbondante come al giorno d’oggi. Quindi posso immaginare che questi momenti di convivialità e di aiuto reciproco fossero molto belli e sentiti. Sicuramente chi non allevava animali, magari aveva una piccola vigna e portava il vino, altri procuravano altre pietanze e altri ancora magari davano semplicemente una mano. Era un modo di vivere molto più legato alla terra. Alle stagioni. Di certo la vita era più dura, ma a quanto ho sentito raccontare da diverse persone anziane c’erano anche tanti aspetti positivi. Di certo il cibo non si sprecava, ed ecco che partendo da questa esigenza prendono vita una serie di ricette antiche che tutt’ora esistono in molte parti della Sardegna, dell’ Italia ma anche si altri paesi mediterranei.

A tal proposito vi suggerisco di leggere👉 l’articolo Sul Kokoretsi Greco ed il suo raffronto con altre specialità simili in giro per ilmediterraneo, cliccando qui👈

 

Qui trovate la ricetta della Lingua di maiale con maionese al limone 

 

Qui sotto trovate un breve video sulla Cordula👇




Ma torniamo alla Treccia. Gli intestini dell’agnello o in certi casi anche della pecora vengono prima lavati molto accuratamente. Poi vengono appesi a un gancio e intrecciati a mano sino ad ottenere la tipica forma.

A questo punto veniamo alle ricette.

La più comune è la treccia arrosto al carbone o nel caminetto.

Poi c’è la treccia in padella, rosolata con del rosmarino. Va prima sbollentata per circa 15 minuti prima di procedere alla rosolatura, mentre nel caso della Treccia con intestino di pecora, la bollitura è molto più lunga, anche 1 ora o più, sino ad intenerirsi.

La treccia con i piselli è un altro modo molto comune di prepararla. Anche in questo caso dopo averla sbollentata viene rosolata e poi finita di cuocere con l’aggiunta di cipolla tritata e piselli, aglio e prezzemolo. Esiste anche una variante con aggiunta di passata di pomodoro o conserva fatta in casa e peperoncino.

Si tratta di cibi per conoscitori. Per chi come me sin dall’infanzia ha assaporato queste specialità ,ma anche per chi è aperto a provare sapori antichi. Quindi se state leggendo questo articolo e non avete mai provato questa specialità vi consiglio di fare un salto in Sardegna e trovare chi la prepara, basterà chiedere in giro, magari a qualcuno al apparenza più anziano .

Buon Appetito!

👉cliccando qui tornate alla Home page del mio Blog di cucina

 

 

👉La pagina Facebook del mio Blog Qui 

 

 

👉La mia Pagina Facebook chef Giorgio Deidda la trovate Qui.

 

Commenti

Post più popolari